Nicol senza e per Il Periodico Ci sono storie che per essere raccontate hanno prima bisogno di essere vissute, intessute nella matrice di fibre, ossa e spirito di qualcuno. Perché il coraggio non lo puoi inventare, può solo far leva su un corpo che esiste (o è esistito), in grado di fissare lo stato delle cose ed intravederne il mutamento. E quando il corpo si fa ispirazione narrativa, l'autobiografia giunge in soccorso di una letteratura che per necessità deve valicare i confini della tradizione. Jonathan Bazzi con Febbre (Fandango Libri) sembra avere coniugato alla perfezione questa necessità di autenticità tematica e stilistica, in una prosa che è più di un semplice esordio letterario. Finalista al Premio Strega 2020 per un'anomala sestina (in rappresentanza dei piccoli editori) e con i diritti già acquisiti da Cross Production per un film, Febbre sceglie la via della narrazione su due binari: l'io narrante bambino di Rozzano, periferia sud di Milano, quartiere dormitor...
Nicol senza e per Il Periodico I fratelli D'Innocenzo , con Favolacce , tornano a permeare di bellezza inedita l'attuale panorama cinematografico italiano e ad incutere di impotenza lo spettatore, i cui istinti di reazione si arrendono alla loro stessa vacuità dinanzi ad uno spettacolo autentico e disturbante. Una sceneggiatura intelligente e sincera, già premiata dell'Orso d'Argento alla Berlinale 2020, riassume gli sforzi artistici dei due fratelli di Tor Bella Monaca e traccia i confini entro i quali si muove impetuosa una storia ricca di virtuosismi. La narrazione naturalistica che aveva caratterizzato interamente la loro opera prima, viene dunque abbandonata in favore di un registro più tipicamente surreale, che conserva però saldamente l'attitudine ad incanalare nelle inquadrature la bruttezza della periferia. Una periferia diversa dalla violenta borgata malavitosa romana de La terra dell'abbastanza . Bisogna spostare le fronde degli alberi e farsi spazio...