Nella splendida cornice espositiva della Pinacoteca del Finoglio di Conversano, venerdì 14 settembre, ha avuto luogo l'interessante presentazione della ricerca Creative in Puglia, progetto che nell'anno europeo del Patrimonio culturale, fissa lo stato dell’arte nella regione.
Il report, commissionato dal Distretto Produttivo Puglia Creativa e realizzato dalla Fondazione Symbola, ha analizzato i numeri del sistema produttivo e culturale della regione, al fine di restituire il posizionamento della Puglia nel contesto italiano e migliorare interventi e strategie per la crescita e lo sviluppo del settore creativo pugliese, riducendo le criticità e valorizzando i punti di forza.
La valorizzazione creativa del territorio è, infatti, prerogativa prima di Fondazione Symbola che, sin dal 2005, si è imposta nella realtà della Soft Economy, coniugando arte e tecnologia e riempiendo il vuoto informativo che la singola regione, altresì, non sarebbe in grado di colmare.
Promuovere la cultura è accettarne il suo dualismo, che si manifesta con una fisicità prepotente e sovrana, ma che scopre la matrice culturale tramite un simbolismo invisibile.
Il compito di Symbola, ha spiegato il suo direttore, Domenico Sturabotti, è quello di cogliere la doppia natura della cultura e darle un peso, quantificando e traducendo in dati l'impatto complessivo che ha sull'economia.
È proprio da questo bisogno di fotografare dall'alto i ritmi ai quali corrono cultura e creatività, che è nata la collaborazione tra Symbola e Distretto. Un binomio che ha interagito perfettamente e che ha restituito alla regione, l'immagine di una Puglia che negli ultimi anni ha subìto una profonda evoluzione nell'ecosistema dello sviluppo, la cui economia è passata da una prettamente industriale ad una fondata sui servizi.
Ed è in questo contesto che l'economia della cultura, come ha spiegato Vincenzo Bellini, presidente del Distretto Produttivo Puglia Creativa, si è dimostrata lo strumento più adatto a rivalutare territori e a far riemergere le proprie identità culturali.
La Puglia si è fatta carico di questi dati, non esitando ad adottare politiche di promozione e rafforzamento delle imprese e del non profit, al fine di radicare seriamente l'economia e concorrere al pari delle altre regioni italiane.
Una competizione garantita, oltre che dalle attività di finanziamento, anche, e soprattutto, da un'alfabetizzazione culturale comune.
Franco Punzi, fondatore del Festival della Valle d'Itria, e Marco Panara, giornalista, hanno anche spiegano come, eventi gratuiti quali i festival, non concorrano più, solo, allo sviluppo turistico, ma rendano parte attiva della catena di montaggio culturale, giovanissimi e non più giovani, stimolati dalle contaminazioni che la creatività semina.
Professionalità, formazione e programmazione a lungo termine, sono elementi chiave nel panorama culturale; un panorama che, allo stesso tempo, non è tale senza che qualcuno ne tragga beneficio, quindi inconcepibile senza un pubblico che se ne alimenti, per saziare corpo e spirito.
Nicol Locaputo
Il report, commissionato dal Distretto Produttivo Puglia Creativa e realizzato dalla Fondazione Symbola, ha analizzato i numeri del sistema produttivo e culturale della regione, al fine di restituire il posizionamento della Puglia nel contesto italiano e migliorare interventi e strategie per la crescita e lo sviluppo del settore creativo pugliese, riducendo le criticità e valorizzando i punti di forza.
La valorizzazione creativa del territorio è, infatti, prerogativa prima di Fondazione Symbola che, sin dal 2005, si è imposta nella realtà della Soft Economy, coniugando arte e tecnologia e riempiendo il vuoto informativo che la singola regione, altresì, non sarebbe in grado di colmare.
Promuovere la cultura è accettarne il suo dualismo, che si manifesta con una fisicità prepotente e sovrana, ma che scopre la matrice culturale tramite un simbolismo invisibile.
Il compito di Symbola, ha spiegato il suo direttore, Domenico Sturabotti, è quello di cogliere la doppia natura della cultura e darle un peso, quantificando e traducendo in dati l'impatto complessivo che ha sull'economia.
È proprio da questo bisogno di fotografare dall'alto i ritmi ai quali corrono cultura e creatività, che è nata la collaborazione tra Symbola e Distretto. Un binomio che ha interagito perfettamente e che ha restituito alla regione, l'immagine di una Puglia che negli ultimi anni ha subìto una profonda evoluzione nell'ecosistema dello sviluppo, la cui economia è passata da una prettamente industriale ad una fondata sui servizi.
Ed è in questo contesto che l'economia della cultura, come ha spiegato Vincenzo Bellini, presidente del Distretto Produttivo Puglia Creativa, si è dimostrata lo strumento più adatto a rivalutare territori e a far riemergere le proprie identità culturali.
La Puglia si è fatta carico di questi dati, non esitando ad adottare politiche di promozione e rafforzamento delle imprese e del non profit, al fine di radicare seriamente l'economia e concorrere al pari delle altre regioni italiane.
Una competizione garantita, oltre che dalle attività di finanziamento, anche, e soprattutto, da un'alfabetizzazione culturale comune.
Franco Punzi, fondatore del Festival della Valle d'Itria, e Marco Panara, giornalista, hanno anche spiegano come, eventi gratuiti quali i festival, non concorrano più, solo, allo sviluppo turistico, ma rendano parte attiva della catena di montaggio culturale, giovanissimi e non più giovani, stimolati dalle contaminazioni che la creatività semina.
Professionalità, formazione e programmazione a lungo termine, sono elementi chiave nel panorama culturale; un panorama che, allo stesso tempo, non è tale senza che qualcuno ne tragga beneficio, quindi inconcepibile senza un pubblico che se ne alimenti, per saziare corpo e spirito.
Nicol Locaputo
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