Nicol senza e per Il Periodico Ci sono storie che per essere raccontate hanno prima bisogno di essere vissute, intessute nella matrice di fibre, ossa e spirito di qualcuno. Perché il coraggio non lo puoi inventare, può solo far leva su un corpo che esiste (o è esistito), in grado di fissare lo stato delle cose ed intravederne il mutamento. E quando il corpo si fa ispirazione narrativa, l'autobiografia giunge in soccorso di una letteratura che per necessità deve valicare i confini della tradizione. Jonathan Bazzi con Febbre (Fandango Libri) sembra avere coniugato alla perfezione questa necessità di autenticità tematica e stilistica, in una prosa che è più di un semplice esordio letterario. Finalista al Premio Strega 2020 per un'anomala sestina (in rappresentanza dei piccoli editori) e con i diritti già acquisiti da Cross Production per un film, Febbre sceglie la via della narrazione su due binari: l'io narrante bambino di Rozzano, periferia sud di Milano, quartiere dormitor...